Il Partito della Rifondazione Comunista - Sinistra Europea (PRC-SE) segue da vicino con forte preoccupazione i drammatici eventi che si stanno verificando in Perù, dopo la rimozione forzata del Presidente eletto Pedro Castillo.
Al di là dei possibili errori del governo, denunciamo il tentativo di destabilizzazione della destra oligarchica e golpista contro la presidenza di Pedro Castillo. Una destabilizzazione iniziata il giorno stesso del ballottaggio alle elezioni, con il mancato riconoscimento del risultato, e mantenuta in questi mesi con i procedimenti di impeachment contro Castillo, senza rispettare il suo mandato e mantenendo una posizione di ostruzionismo golpista.
Il PRC-SE denuncia l'ingerenza dell'Organizzazione degli Stati Americani e di altri Paesi stranieri con interessi nella ricchezza del Perù, il che non è una novità. Non è un caso che l'ambasciatrice degli Stati Uniti, Lisa Kenna, inviata in Perù poche settimane prima della scadenza elettorale, sia stata a lungo un'ufficiale della CIA e che il giorno prima del golpe si sia riunita con il Ministro della difesa.
La democrazia e l'ordine costituzionale devono prevalere sul colpo di Stato e sulla violenza.
Purtroppo, fino ad oggi, la repressione indiscriminata contro le mobilitazioni popolari in tutto il Paese ha avuto un tragico bilancio di oltre 20 morti e centinaia di feriti. Lungi dal ristabilire la pace sociale, la repressione e gli assassinii aggiungono benzina al fuoco e aggravano la crisi politica e sociale.
La presidente de facto, Dina Boluarte, e il suo governo devono revocare lo “stato di emergenza”, fermare la violenza contro la popolazione, ascoltare la sua richiesta di nuove elezioni parlamentari e di un'Assemblea Costituente, da realizzare il prima possibile.
La magistratura deve rispettare le leggi e la Costituzione della Repubblica, e non riprodurre la strategia di lawfare contro l'ex presidente, una strategia già usata in altri Paesi.
Chiediamo la liberazione dell'ex Presidente Pedro Castillo, affinché possa affrontare il processo a suo carico con tutte le garanzie di difesa e con il monitoraggio internazionale, se così lo desidera.
Le Forze Armate devono ritirarsi nelle loro caserme, dedicarsi alla difesa dei confini del Perù e non alla repressione del proprio popolo.
Siamo al fianco di tutte le forze sociali e politiche di sinistra e progressiste del Perù, che in questi giorni si stanno mobilitando a difesa delle libertà democratiche, dei diritti umani, del rispetto della volontà popolare, e invitiamo tutti a difendere la pace contro ogni tipo di violenza.
Il PRC-SE esprime la propria solidarietà con la lotta del popolo peruviano per la democrazia e la giustizia, per il rispetto della volontà popolare, per un Perù più giusto ed egualitario.
Partito della Rifondazione Comunista – Sinistra Europea
Roma 16-12-2022