Per la 32a volta, l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite ha votato contro il bloqueo economico, commerciale e finanziariodegli Stati Uniti contro Cuba. Il risultato del voto sulla risoluzione presentata dal Ministro degli Esteri cubano è stato di 187 voti a favore, due contrari (Stati Uniti e lo Stato terrorista di Israele) ed una astensione (Moldavia).
Ancora una volta il mondo intero, nella sua quasi totalità, chiede la fine del blocco criminale, illegale ed inumano degli Stati Uniti contro l’isola e ne esige l’immediata cessazione.
In questi decenni, questa misura coercitiva unilaterale è stata il pilastro principale della politica di massima pressione dei diversi governi statunitensi contro la rivoluzione cubana. Il suo prolungamento non fa che aggravare gli effetti devastanti dell’assedio, il più lungo e completo della storia, con l’obiettivo di deprimere l’economia e i salari, creare carenze materiali e danni ai servizi pubblici, provocare insoddisfazione e disperazione nella popolazione e sovvertire l’ordine costituzionale legittimamente stabilito.
Secondo il rapporto presentato alle Nazioni Unite dal Ministero degli Esteri cubano, se il blocco non esistesse, il PIL di Cuba a prezzi correnti sarebbe cresciuto di non meno dell’8% nel 2023. Il rapporto ha dettagliato che la politica aggressiva causa danni mensili di circa 421 milioni di dollari, ovvero più di 13,8 milioni di dollari al giorno e più di 575.683 dollari l’ora.
Il Partito della Rifondazione Comunista – Sinistra Europea ancora una volta unisce la propria voce a chi si batte contro il bloqueo e per l’esclusione di Cuba dalla famigerata lista dei Paesi che appoggiano il terrorismo.
Maurizio Acerbo, Segretario Nazionale
Marco Consolo, Area Esteri e Pace
Partito della Rifondazione Comunista – Sinistra Europea
Roma 30-10-2024