Rifondazione Comunista condanna gli attacchi aerei di Stati Uniti e Gran Bretagna contro lo Yemen.
Il bombardamento delle città yemenite, e della stessa capitale Saana, è una rappresaglia inaccettabile da parte degli alleati e complici del genocidio che sta compiendo Israele a Gaza e minaccia di allargare il conflitto a tutto il Medio Oriente.
La reazione di USA e GB all’interruzione delle rotte commerciali nel Mar Rosso costituisce una violazione ingiustificabile del diritto internazionale e l’ennesima delegittimazione dell’Onu come sede di risoluzione delle controversie internazionali.
Non è accettabile l’attacco alla popolazione yemenita che ha già subito la lunga guerra scatenata dall’Arabia Saudita che ha causato centinaia di migliaia di morti.
L’operazione militare guidata dagli Stati Uniti dimostra ancora una volta la visione imperialista e colonialista di dominio unipolare che continua a caratterizzare chi pensa che l’Occidente possa dettare legge sul pianeta. Il ricorso ricorrente all’esercizio della propria superiorità militare da parte degli USA e dei loro alleati non fa che alimentare una spirale infinita di guerra e terrorismo.
I bombardamenti dello Yemen sono un atto di terrorismo internazionale e di copertura del genocidio che Israele sta perpetrando a Gaza.
Usa, Gb e i loro servi europei, i guerrafondai già responsabili della distruzione di Iraq, Libia e Siria, sono i principali pirati del diritto internazionale.
Esprimiamo contrarietà alla presenza di navi italiane e degli altri paesi europei. Ancor più grave e inquietante l’annuncio dell’invio di di tre navi da parte dell’UE, ormai in preda a una deriva imperialista. L’Italia e l’Unione Europea dovrebbero svolgere un ruolo di mediazione.
Va fermato il genocidio dei palestinesi a Gaza per fermare l’escalation, invece si accendono nuovi focolai.
Torniamo a chiedere con Papa Francesco che si intraprende la via del cessate il fuoco e della ricerca della pace.
Maurizio Acerbo, segretario nazionale del Partito della Rifondazione Comunista, coordinamento Unione Popolare
Roma, 13-1-2024