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Solidarietà al Partito Comunista Iracheno
Nella giornata di ieri, venerdì 5 febbraio, la sede del Partito Comunista Iracheno a Najaf ha subito un gravissimo attacco di matrice politica che ha causato ingenti distruzioni, la deflagrazione di un incendio nel quale sono andati perduti attrezzature e documenti, ma che, per fortuna, non ha registrato vittime. L’attacco avrebbe potuto avere conseguenze gravissime, ed è stato portato con la deliberata intenzione di intimidire e di distruggere, tanto più che segue analoghi attacchi e intimidazioni, registratisi nel corso degli ultimi mesi, anche alle sedi del partito di Baghdad, Bassora e Nasiriyah: praticamente tutte le principali città del Paese hanno dovuto registrare attacchi e violenze, minacce e intimidazioni contro le sedi e contro i compagni e le compagne del Partito Comunista Iracheno. Chiara è la matrice politica di queste aggressioni: esse manifestano la chiara intenzione delle milizie, legate agli interessi delle forze integraliste e delle élite attualmente al potere nel Paese, di conservare lo status quo, preservare i propri affari e i propri privilegi, che li mantengono al potere dal 2003, grazie al sistema organizzato in base alle quote di appartenenza etno-religiosa, vale a dire in base alle cosiddette “quote settarie”. E, nel conservare lo status quo e cercare di preservare in tutti i modi i propri privilegi e il proprio potere, queste forze reazionarie non esitano ad aggredire e intimidire, minacciare le forze della democrazia e del progresso, contrastare le forze democratiche e le masse dei giovani e dei lavoratori e delle lavoratrici che più volte, negli anni, sono scese in piazza, coraggiosamente, per sfidare il regime settario e rivendicare emancipazione e giustizia sociale, per aprire la strada a un diverso avvenire di pace, autodeterminazione, progresso. Non a caso, questo ennesimo attacco contro i comunisti e le comuniste irachene arriva praticamente alla vigilia dei preparativi per le elezioni parlamentari, inizialmente previste per il 6 giugno, e pochi giorni fa rinviate al 10 ottobre 2021, che dovranno viceversa essere eque e giuste e che dovranno svolgersi in un ambiente sicuro e pacifico, senza pressioni, coercizioni, condizionamenti, corruzione, e oscene compravendite di voti. Lottando per la piena libertà e per la piena agibilità della propria azione politica e della propria iniziativa sociale, i comunisti e le comuniste irachene lottano, al tempo stesso, per l’avvenire dell’Iraq, libero dalle quinte colonne dell’imperialismo e dalla presa soffocante del regime settario, finalmente in pace, libertà, democrazia con progresso e giustizia sociale. Come Partito della Rifondazione Comunista – Sinistra Europea, condannando le aggressioni e le minacce, le violenze e le intimidazioni che fin troppo spesso continuano a registrarsi contro i comunisti e le comuniste in tutto il mondo, uniamo la nostra voce a quella dei compagni e delle compagne del Partito Comunista Iracheno. Condanniamo questo ennesimo vile attacco criminale, esprimiamo tutta la nostra solidarietà al Partito Comunista Iracheno e alle masse popolari irachene in lotta per la democrazia e la giustizia sociale. Allo stesso tempo, ci uniamo alla richiesta del Partito Comunista Iracheno affinché sia fatta piena luce sui mandanti e gli autori di questo atto criminale e sosteniamo convintamente la loro lotta per salvare il Paese e avanzare verso la costruzione di uno Stato di cittadinanza, nella emancipazione, nella democrazia, nella pace con una piena e reale giustizia sociale. Partito della Rifondazione Comunista - Sinistra Europea